Come stanno cambiando i lettori nel nostro Paese?
Ma gli italiani leggono o no? E se sì, quanto leggono? E se leggono tanto, cosa leggono? L’Osservatorio sulla lettura dell’Associazione Italiana Editori pubblica i dati del 2023 e mostra che non è vero che in Italia non si legge. Al massimo il rischio è che si legga di rado…
Non è raro assistere alla narrazione per cui gli italiani sarebbero un popolo lontano dalla lettura, con pochissimi forti lettori (che in un anno leggono 12 libri o più) e una vasta platea che non legge affatto. Ma è davvero così?
L’Osservatorio sulla Lettura, condotto da Pepe Research per AIE – Associazione Italiana Editori misura, ormai dal 2017, l’andamento della lettura in Italia sulla popolazione di età compresa tra i 15 e i 74 anni, e quello che evidenzia è lo sviluppo di una popolazione sempre più lettrice.
Infatti, la rilevazione condotta nel 2023 conferma la crescita che si è registrata negli ultimi due anni nel numero di lettori, che in questi ultimi 12 mesi è arrivata a comprendere quasi il 75% degli italiani, tre quarti della popolazione. Un risultato davvero impressionante, rispetto al quale è però importante specificare che deriva da un’indagine su qualsiasi forma di lettura anche parziale, di libri di ogni genere, effettuata durante il proprio tempo libero (tralasciando quindi i libri scolastici, universitari o necessari per lavoro). Questo comporta sicuramente un dato più elevato di quello registrato in altre rilevazioni, come ad esempio quella Istat, ma rimane senza dubbio un risultato niente male.
Sempre in quest’ottica di indagine della lettura in senso più ampio, infatti, nella ricerca viene analizzato anche il ruolo esercitato dai social nello stimolo alla lettura, piattaforme tradizionalmente considerate la controparte di questa attività. Anche qui il risultato sembra dare speranza, con la scoperta non tanto di una contrapposizione, ma anzi in alcuni casi di una vera convergenza nella diffusione della lettura. Per circa un quarto degli italiani, infatti, social e piattaforme di autopubblicazione rappresentano canali alternativi (e, aggiungiamo noi, spesso gratuiti) per accedere a testi e contenuti narrativi. Un ulteriore dato, che non stupisce affatto, è che ad utilizzarli siano principalmente i giovanissimi (15-17enni), un gruppo particolarmente interessante per le logiche del mercato dell’editoria, capace di rappresentare al meglio i lettori del domani e con un ruolo significativo nella definizione delle tendenze. Ci sembra perciò logico immaginare per il prossimo futuro nuove soluzioni che avvicinino sempre più attraverso i canali social e online il mondo dell’industria libraria ai lettori.
Insomma, la situazione sembra generalmente positiva, con una crescente diffusione della lettura tra le diverse fasce della popolazione, non solo attraverso i canali tradizionali, ma anche online. Eppure, le evidenze dello studio non si fermano qui.
Come sottolineato da Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi di AIE, durante la presentazione dei dati all’evento Più Libri Più Liberi di Roma lo scorso 8 dicembre, «Rispetto al 2022, ed è una tendenza che già si era vista negli anni precedenti, cala la percentuale di lettori che legge almeno una volta a settimana (erano il 72% dei lettori, adesso sono il 67%), mentre parallelamente aumenta la percentuale di chi legge solo qualche volta all’anno, dall’8% al 13%».
In altre parole, sempre più persone leggono, ma meno di frequente, e spesso gli intervistati dichiarano di non averlo fatto per niente nella settimana precedente alla rilevazione. Come interpretare quindi questo dato?
Innanzitutto, è di certo incoraggiante che ci sia una platea sempre più ampia di lettori e che questa attività non riguardi più soltanto un gruppo limitato di intellettuali, ma si stia diffondendo in modo graduale anche tra chi tradizionalmente mostrava meno interesse. È poi naturale che, come conseguenza di un maggiore numero di persone che si avvicinano ai libri, si registri una riduzione della frequenza di lettura: i beginner avranno bisogno di tempo per diventare forti lettori, e almeno inizialmente affiancheranno a questa pratica altri hobby, ma la strada è sicuramente quella giusta.
Tra i generi che sembrano essere particolarmente in grado di intercettare il favore di questo pubblico sempre più ampio, poi, troviamo in particolare i romanzi rosa, che hanno visto di recente una grande crescita anche nel mercato italiano. Tra i lettori di narrativa (non solo i giovanissimi, ma sicuramente con un buon contributo da parte loro) infatti spopolano proprio i cosiddetti romance, indicati come il genere più letto da oltre il 40% degli intervistati. Subito al seguito si posizionano invece i libri gialli, particolarmente apprezzati soprattutto tra i forti lettori.
Questi sono solo alcuni dei risultati provenienti dallo studio condotto nel mese di novembre 2023. Per accedere al report completo, è possibile visitare il sito dell’Associazione Italiana Editori.