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Prospettive di turismo in Italia, Intervista ad Antonio Barreca Direttore Generale Federturismo

23 Febbraio 2024

 

In che modo la pandemia ha inciso nel settore del turismo? Si può parlare di un turismo “prima e dopo” Covid?

Il turismo – che è stato tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia – sembra essere rinato tornando ai livelli del 2019. Ed è l’ecommerce a trainare la crescita del travel nazionale: vale 20,4 miliardi di euro nell’ospitalità e sfiora i 17 miliardi nei trasporti. Il comparto ricettivo ha raggiunto, nel 2023, 36,6 miliardi di euro e per il 2024 si prevede di potere arrivare a un totale tra i 37,2 e i 41,2 miliardi.

Sono cambiati i comportamenti, le preferenze e le attitudini dei viaggiatori e l’obiettivo per il prossimo futuro è generare valore economico e nuove opportunità per le destinazioni, puntando su sostenibilità, innovazione ed esperienzialità. Si sta facendo strada quella nuova dimensione del viaggio in grado di creare un legame forte tra destinazione e visitatore, offrendo la possibilità di fruire di una proposta turistica non solo durante il soggiorno, ma di dilatarla nel tempo e nello spazio attraverso canali digitali.

Tutto ciò comporta un necessario adeguamento da parte delle imprese che devono rimodellare le loro strategie di comunicazione per una customer journey dove il digitale deve riuscire ad anticipare e a dilatare l’esperienza fisica, oltre che a trasmettere i veri valori di un luogo. Molti alberghi hanno già iniziato a pensare al pre-arrivo come a una strategia di marketing, alcune catene stanno vendendo prodotti gastronomici o artigianali attraverso portali di e-commerce e i tour operator su alcune destinazioni hanno già inserito i tour virtuali. La pandemia ha, inoltre, generato nuove modalità per i soggiorni fuori casa che, grazie allo smart working, consentono al turista di coniugare lavoro e vacanza, con un vantaggio in termini di allungamento del periodo di permanenza.

 

Dopo due anni di fermo, come si sono organizzate le imprese alberghiere per la nuova domanda?
Il 2023 ha rappresentato l’anno di grande ripartenza dell’industria turistica in cui sono tornati i turisti americani, cinesi e gli europei hanno prenotato vacanze anche fuori stagione grazie al clima estivo protratto fino a ottobre. Nel primo semestre del 2023 nelle strutture ricettive italiane si è registrato un +13% di presenze rispetto al 2022, fra giugno e agosto le presenze straniere hanno superato i 100 milioni e gli investimenti nel settore alberghiero, nell’anno appena conclusosi, hanno oltrepassato il miliardo di euro. La risposta a questa costante e crescente domanda è il susseguirsi nelle principali città italiane di nuove aperture alberghiere con molti luxury brand internazionali che stanno facendo il loro ingresso.

In un Paese che continua ad essere ai primi posti nella lista delle destinazioni più desiderate e visitate dai viaggiatori di tutto il mondo è essenziale riqualificare e diversificare la nostra offerta ricettiva.

Come si può coniugare competitività e sostenibilità?

Con la pandemia la sensibilità per il turismo sostenibile è cresciuta in Italia, non coinvolgendo solo i clienti, ma estendendosi agli operatori. La crisi ha intensificato importanti fenomeni evolutivi della domanda turistica che destinazioni e imprese stanno cogliendo per reinventarsi e proporre nuove offerte di valore.

Un nuovo paradigma su cui ricostruire un modello di turismo più vicino ai territori, più sensibile e meno invasivo. L’eccessiva concentrazione territoriale e temporale dei flussi può e deve essere ripensata, occorre rivedere il modello di fruizione territoriale per garantire una distribuzione più omogenea su tutto il territorio nazionale. Occorre fare largo alle startup innovative nel settore della transizione ecologica, ma anche a tutte quelle strategie sostenibili che il tessuto imprenditoriale può adottare: il risparmio energetico, il riciclo, la lotta agli sprechi, l’inclusione, l’economia circolare, un approccio etico alla governance aziendale: tutti accorgimenti sostenibili che possono fare la differenza.

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