Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavola
E’ un vero e proprio identikit del consumatore food & beverage italiano, in termini di gusti, motivazioni dacquisto e attitudini per il futuro, quello che ha tracciato il convegno “La filiera alimentare dopo Expo. Strategie dImpresa ed esigenze del consumatore”, organizzato oggi da TUTTOFOOD. Durante il convegno è stata presenta da Jennifer Hubber, CEO Ipsos in Italia, della ricerca “Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavola”.
Sullo sfondo di consumi finalmente ritornati al segno più +1,8% a volume e +3% a valore per gli alimentari e per le bevande la ricerca Ipsos, in particolare, traccia il quadro di una spesa guidata da solidi driver tradizionali ma molto attenta ai nuovi gusti e le nuove esigenze.
Se i principali fattori di acquisto, infatti, rimangono la freschezza e il prezzo (entrambi con il 71% di preferenze) seguiti a un paio di lunghezze dal gusto (53%), tra gli elementi di attenzione crescono la tracciabilità delle materie prime (37%) e le preoccupazioni dietistiche (18%). Continua londa lunga del biologico (14%) e comincia a essere citata la sostenibilità (12%).
Fra i trend salutistici spicca ancora il free-from, sospinto non solo dalle intolleranze (sono quasi un terzo le famiglie con almeno un componente interessato, il 32%), ma anche dai sempre più numerosi vegetariani e vegani (presenti in circa un quinto delle famiglie, il 19%): per il 2015 le crescite in valore sono state a due cifre, 31% per i lavorati senza glutine e 15% per i prodotti senza lattosio.
In tema di evoluzione dei gusti, nellultimo decennio (con il 2007 come base 100) fanno registrare grandi exploit letnico, che tocca un indice di 163,6, i piatti pronti con 134,1 e i prodotti luxury con 126,2. Una crescita che interessa non solo la spesa al super, ma anche il fuori casa, dove lItalia è ormai il terzo mercato dEuropa con un giro daffari di 2.795 milioni di euro, e crescerà ancora: questanno salgono al 33% gli italiani che dichiarano di consumare un pasto fuori casa almeno una volta la settimana.
E per il prossimo futuro cosa ci aspetta? Ci confermiamo grandi estimatori del fresco, che continuerà a essere la gamma più richiesta dal 65%, e dei prodotti tipici, preferiti dal 58% con quote importanti anche per il biologico (43%) e sostenibile (40%).
Ma la vera rivoluzione del 2016 si preannuncia nei metodi di acquisto: per il 17% degli italiani è ormai consuetudine comprare food on-line almeno una volta a settimana, percentuale che aumenta se a rispondere sono giovani fino a 29 anni, laureati o lavoratori. Si sceglie il web perché è comodo e veloce (31%), perché permette di acquistare prodotti difficili da reperire (29%) e perché fa risparmiare (27%). In tutti casi, numeri destinati a salire sensibilmente nei prossimi 2-3 anni.
Nellinsieme lindustria è riconosciuta come innovativa: tra quelli eletti Prodotti dellAnno 2016, uno su due appartiene alla categoria food. I consumatori premiano in particolare lattenzione per i sapori regionali (42%), la filiera sostenibile (40%), le etichette più esaustive (36%) e la ricerca dei nuovi gusti (29%). I comparti percepiti come più innovativi sono i surgelati (37%), i confezionati (32%), gli snack dolci (28%) e i cibi funzionali (26%).