IL PUNTO DI VISTA DI ASSOFINTECH: INTERVISTA A FABIO ALLEGRENI
L’innovazione tecnologica sta cambiando le relazioni all’interno della catena del valore nel settore finanziario e il modo con cui gli italiani si rapportano al denaro e lo utilizzano. Con Fabio Allegreni, Segretario Generale di Assofintech, abbiamo fatto il punto sul fintech in Italia e su come le ricerche di mercato possono supportare le aziende nella loro crescita e/o nella gestione dei cambiamenti in atto.
Qual è la situazione del Fintech in Italia?
La tecnologia applicata alla finanza è partita con grave ritardo in Italia rispetto agli altri maggiori Paesi e europei e del mondo. Ma apparentemente sta recuperando terreno. Vanno però distinti due macro-settori, quello dei marketplace finanziari e quello relativo ai servizi di tipo bancario o para-bancario (un esempio su tutti i sistemi di pagamento). Mentre i primi introducono modalità di raccolta e di investimento che prima della tecnologia non esistevano, i secondi innovano, anche in maniera dirompente, servizi già esistenti. Il ritardo dell’Italia su entrambi è sia culturale che regolamentare, ma sui secondi è mancato per tanti anni il traino degli incumbent.
Qual è il contributo dell’Italia al settore
Non credo si possa individuare un contributo sistemico dell’Italia al fintech globale, se non forse, nell’invoice trading che risponde a un’esigenza tipicamente italiana (lo sconto fatture per finanziare i ritardi nei pagamenti).
Qual è attualmente l’atteggiamento delle aziende Fintech verso le ricerche di mercato?
Mentre le corporation hanno dimestichezza con le ricerche di mercato e, date le novità portate dall’approccio del fintech, ne sentono profondamente il bisogno, le startup, anche quelle nella fase di scale-up, nascono digitali e sono dunque “nativamente” abituate a basare le proprie decisioni sull’osservazione di metriche generate con i più svariati strumento interni ed esterni. Non sentono ancora la necessità di ricerche di mercato settoriali, anche per la loro dimensione ancora contenuta.
Come le ricerche di mercato possono supportare la crescita delle aziende Italiane e del settore Fintech in generale?
Le corporation potrebbero avere necessità di monitorare anche i segnali deboli, magari implicitamente misurati, ma spesso non rappresentati, dalle attuali ricerche. In tal modo le ricerche potrebbero servire anche ad anticipare delle tendenze osservando il comportamento delle startup fintech (e non solo quelle italiane). Lato startup, c’è un problema culturale e di costi di accesso. Per rompere il cerchio, le società di ricerca dovrebbero individuare delle modalità di accesso ai dati corrispondenti ai budget di questo tipo di società, per esempio definendo delle “sandbox”: accesso online a ricerche riservate (o ad alcune loro componenti), ma a prezzi commisurati alla dimensione.